I miracoli di Gesù

(005)

L'indemoniato di Cafarnao guarito nella Sinagoga (59.7)

Gesù guarda la folla che è stupita dalla disputa (nella Sinagoga), urtata e divisa fra opposte correnti. La guarda cercando qualcuno coi suoi occhi di zaffiro, poi chiama forte: " Aggeo! Vieni avanti. Te lo comando."
Grande brusio fra la folla, che si apre per lasciar passare un uomo tutto scosso da un tremito e sorretto da una donna.
"Conosci tu quest'uomo?"
"Si. E' Aggeo di Malachia, qui di Cafarnao. Posseduto è da uno spirito malvagio che lo dissenna in furie repentine."
"Tutti lo conoscono?"
La folla grida "Si, si."
"Può qualcuno dire che fu meco in parole, anche per pochi minuti?"
La folla grida "No, no, quasi ebete è, e non esce mai dalla sua casa, e nessuno ti ha visto in essa."
"Donna, portalo a Me davanti"
La donna lo spinge e trascina, mentre il poveretto trema più forte. L'archisinagogo avverte Gesù: "Sta' attento! Il demonio sta per tormentarlo... e allora si avventa, graffia e morde"
La folla fa largo, pigiandosi contro le pareti. I due sono ormai di fronte.
Un attimo di lotta. Pare che l'uomo, uso al mutismo, stenti a parlare e mugula, poi la voce si forma in parola: "Che c'è fra noi e Te, Gesù di Nazaret? Perchè sei venuto a tormentarci? Perchè a sterminarci, Tu, Padrone del Cielo e della terra? So chi sei: il Santo di Dio. Nessuno, nella carne, fu più grande di Te, perchè nella tua carne d'uomo è chiuso lo Spirito di Vincitore Eterno. Già mi hai vinto in..."
"Taci! Esci da costui. Lo comando."
L'uomo è preso come da un parossismo strano. Si dimena a strattoni, come se ci fosse chi lo maltratta con urti e strapponate, urla con voce disumana, spuma e poi viene gettato al suolo da cui poi si rialza stupito e guarito.